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Benvenuto nel blog della Scrivente Errante! 

Uno spazio dove conoscere una Mamma, AUTRICE degli ARTICOLI e delle RECENSIONI che troverete su questo blog, appartenente alla generazione dei Millennials di due bambine Cosmopolite, a cui spero di poter dare gli strumenti per realizzare i loro sogni ed essere FELICI! 

UNA RIVOLUZIONE PROFUMATA - RECENSIONE DEL PRIMO ROMANZO DI SIMONA COCOLA

Recensione del primo romanzo di Simona Cocola "Profumo di lavanda": Tempo di lettura: 6 ore e 21 minuti.





Nel passaggio di poca luce la’ fuori l’incredibile busso’ alla mia vita. Fu con occhi sgranati eincredibili che ascoltai commossa e senza dire una parola il racconto di una giovane donna impavida. Mia nonna.


Il modo in cui Susan comincia a scoprire aspetti fino ad allora nascosti della vita di sua nonna riesce a delineare analogie e differenze tra il passato e il presente di una comunita’. Si scopre cosi che la corruzione non e’ una caratteristica solo dei tempi moderni, e che l’onesta’ non e’ una caratteristica che semplifica sempre la vita delle persone, ne’ e’ legata a titoli altisonanti o a personalita’ geniali: e’ sufficiente essere una donna, una sarta, una giornalista di provincia per rivoluzionare la vita di un’intera comunita’. E non solo.

La scrittura di Simona Cocola coinvolge le dimensioni sensoriali in un modo estremamente originale per un libro. In primis vi e’ la dimensione olfattiva: il profumo di lavanda, che la stessa Susan ammette sia legato alla figura della Nonna, accompagna il lettore fino alla fine.

Piu’ conoscevo quel fiore e piu’ afferravo somiglianze con lei. La rispecchiava per certi versi. Rustica e di poche esigenze, cme Noemi, germogliava anche su terreni argillosi, faticosi da gestire, come lo era stata la sua vita. Il sole, caldo e Luminoso, era fondamentale per la crescita e per farla risplendere per mezzo dei suoi colori inebrianti; di quella stessa luce era fatta la nonna, sempre carica di energia e vitale.

Ma non e’ solo il profumo di lavanda ad essere ricordato. Tra le pagine di questo libro si scorge la passione per la lettura e una caratteristica che contraddistingue in particolare gli appartenenti a una generazione che “sta diventando grande”: la necessita’ di sniffare le pagine durante la lettura e’ esemplificata a pagina 121, quando la protagonista, che vuole pubblicare la sua storia, rifiuta la proposta moderna e tecnologia giustificando la sua scelta con queste parole:

Insomma, voglio fare le cose perbene. Apprezzo molto la tua iniziativa, ma c’e’ qualcosa di piu’ profondo in questo romanzo, che ha bisogno di essere sfogliato, odorato e vissuto, e non si puo’ fare davanti alla schermata piatta di un computer.

Non si dimentica nel libro il rapporto tra le emozioni e il cibo, senza che il gusto prenda il sopravvento sull’esistenza umana. E’ un accompagnamento armonioso, come se la protagonista danzasse con i cibi che decide consapevolmente di mangiare per accompagnare un’emozione.

Mi sentii abbandonata nel momento in cui si alzo’ e, riponendo quei fogli dentro la valigetta, mi saluto’. Una scia di scompenso si attacco’ alla mia pelle.Ordinai una cioccolata calda che scaldasse le mie credenze.

Le emozioni descritte esemplarmente dall’autrice coivolgono i sensi non solo dei protagonisti della storia ma anche dei lettori, costruendo un ponte in grado di abbattere sia le dimensioni spaziali, sia quelle temporali che quelle ultraterrene, dimostrando cosi che la morte non cancella le relazioni d’amore tra le persone. Lo testimoniano le parole rivolte a Susan da uno dei protagonisti, quando sembra chiaro a tutti di essere finalmente arrivati al bandolo della matassa.

Non lo vedi? Come in un labirinto all’apparenza interminabile, di vicissitudini, intrecci di persone, passato e presente, si sia aperto un varco di possibilita’ volte ad appianare I contrasti e a rincongiungere cio’ che era destinato a stare insieme?

Ma non solo i cinque sensi distruggono queste barriere: un essenziale elemento di questo romanzo e’ costituito dalle lettere scritte a mano che si scambiano i protagonisti, ancora una volta arginando i confini non solo geografici, ma anche temporali e ultraterreni.

Il romanzo, costituito da ventisei capitoli, riserva incredibili colpi di scena inaspettati verso la fine. Questi colpi di scena dimostrano quanto la vita di ciascuno di noi sia imprevedibile.

L’autrice chiosa il suo primo romanzo testimoniando che la cosa piu’ preziosa di tutte in questa vita e’ quella forza universale chiamata Amore, attraverso una missiva scritta da un uomo che, in punto di morte scrive alla nipote della donna che ha amato per tutta la vita.

Dolce Bambina,

E’ giunto per me il momento di salutarti. La vita mi sta parlando, dicendomi che adesso e’ tempo di ritemprare le forze, che mi stanno abbandonando, per un viaggio nuovo, diverso. Devo lasciare andare la presa, abbracciare chi amo e affidarmi. Tu, invece, devi ancora perderti nel mondo, senza mai perdere te stessa. (…) Il dono immense e inaspettato che mi hai fatto, l’abbiamo condiviso insieme, perche’ mentre tu dormivi, io ti aspettavo seduto vicino. (…)

Susan chiede conferma di quanto scritto nella lettera e il nipote di quell’uomo le risponde cosi:

  • Atterrato in Italia, non voleva saperne di stare a casa. Finche ha potuto, e’ venuto quasi ogni giorno in ospedale.

  • Veniva da me?

  • A leggerti le pagine del libro che hai difeso fino alla fine per lui, per ringraziarlo a nome di tua nonna. (…) Ha risposto lui con la volonta’ di vegliarti attraverso le parole di quella storia in suo onore. Era commovente osservarlo con quel libro custodito sempre in un abbraccio. Era il suo libro, li c’era il suo amore, c’era Noemi.

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