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Benvenuto nel blog della Scrivente Errante! 

Uno spazio dove conoscere una Mamma, AUTRICE degli ARTICOLI e delle RECENSIONI che troverete su questo blog, appartenente alla generazione dei Millennials di due bambine Cosmopolite, a cui spero di poter dare gli strumenti per realizzare i loro sogni ed essere FELICI! 

THOMAS IL RIMATORE O THOMAS IL VERO - SECONDA PARTE -

La regina e Thomas viaggiarono lungo un grande fiume dove nell'acqua nuotavano pesci variopinti che Thomas non aveva mai visto prima. Attraversarono una fitta foresta e tra gli alberi andavano a zonzo bestie selvagge di un genere che Thomas mai aveva visto prima d'ora,. Attraversarono le strade di una citta' e nelle vie camminava gente di una statura e dimensione che Thomas non aveva mai incontrato. La sua testa era piena di stupore a questi incontri che i suoi sensi vacillavano e ogni parola rimaneva ferma in gola. Arrivarono in un luogo dove la strada si divideva in tre direzioni. La Regina del Paeese dele Fate tiro' le briglie del suo cavallo e ilo scampanellio' delle campanelle cesso'.
Thomas guardo' la prima strada. Era una pista irregolare con cespugli irti di spine. "Che strada e' questa?" chiese.
"E' la strada della rettitudine.," replico' la Regina delle Fate. La seconda strada era asfaltata con isci e brillanti sanpietrini.
"Che strada e' questa?" Thomas domando'.
"E' la strada della perfidia," rispose la Regina delle Fate. La terza via era una carina stradina che si snodava come un fiocco sulle colline di Eildon. "Che strada e' questa?" interrogo' nuovamente Thomas. La Regina delle Fate sorrise leggermente e, mettendo fretta al cavallo, imbocco' la terza via.
"Dove mi state portando?" chiese Thomas, impaurito e elettrizzato in egual misura.
La Regina delle Fate sorrise ancora. "Attraverso l'avvallamento della Terra del Tempo Imperituro."
Presto arrivarono alla fine di un dirupo e la roccia davanti a loro era piatta e liscia senza alcuna crepa o fenditura sopra.
La Regina delle Fate tiro' le redini del suo cavallo e ancora una volta lo scampanellio si interruppe. "Ti daro' un ammonimento, Thomas il Rimatore, e tu devi prestare attenzione a cio' che ti diro'."
Thomas guardo' negli occhi della Regina delle Fate e ascolto' cio' che gli stava dicendo con la sua dolce e soave voce.
"Se desideri ritornare al tuo paese dai tuoi parenti, allora dovrai stare muto come un pesce fino a quando non saremo da soli io e te."
Thomas era intimorito, in quanto era affezionato alla sua terra di Scozia e ai suoi amici e parenti, e non avrebbe voluto essere separato dal suo paese e dai suoi affetti. Ma voleva anche disperatamente attraversare l'avvalamento e visitare la Terra del Tempo Imperituro. Cosi decise di accettare l'accordo. "A questo punto potrai entrare nel regno delle Fate, ma prima devi vincolare la tua promessa con un BACIO." "Questo posso farlo con entusiasmo," disse Thomas, "Se pero' Lei mi promette che tornero' alla mia casa a Ercildoune tra sette giorni." La regina delle Fate confermo' l'accordo.

Thomas bacio' la Regina delle Fate per suggelare le promessa di non parlare con anima viva fino a quando non saranno rimasti soli.

La Regina delle Fate bacio' Thosa il Rimatore per suggellare la promessa che lo avrebbe riportato a casa a Ercildone una volta trascorsi sette giorni.



Una volta terminato il BACIO la Regina delle Fate alzo' la sua mano e indico' la superficie liscia della roccia con alcuna fenditura o crepa sopra. La rupe comincio' a sussultare, una porta nascosta si apri, e la Regina delle Fate e Thosa la varcarono.

Con uno scampanellio attraversarono al trotto il Paese delle Fate. Un profumo di miele si propagava nell'aria e i fiori erano sparpagliati sulla loro strada mano a mano che andavano avanti. La regina delle Fate guido' Thosa al suo palazzo d'oro dove riusci a riposare.
Ogni giorno trascorreva componendo versi con la Regina delle Fate e ogni notte veniva spesa suonando. Era semplice per Thomas ricordarsi di non parlare con nessuno fino a quando non rimaneva da solo con la Regina delle Fate, ma non era altrettanto facile ricordarsi quanto tempo stava passando. SI stava divertendo talmente tanto ed era talmente tanto felice che quasi stav scordandosi quanto tempo era trascorso.
Per essere certo di non protrarre la sua permanenza, ogni mattina strimpellava la sua arpa e ogni sera strappava una corda. Il mattino in cui erano state strappate sette corse, nessun suono venne emesso dall'arpa quando provo' a suonarla. Tre volte ci provo' e per tre volte l'arpa rimase silente. Cosi Thomas capi' che era tempo per lui di rimettersi sulla strada del ritorno a Ercildoune. Parlo' con la Regina delle Fate.
"Come ho mantenuto la promessa di non parlare con nessuno eccetto che con Lei, cosi ora deve mantenere fede alla Parola data e riportarmia a casa a Ercildoune."

Sebbene ci fossero lacrime negli occhi della Regina delle Fate, quest'ultima replico', "Una promessa fatta e suggellata con un bacio deve essere mantenuta. Ho detto che ti avrei portato a casa e lo faro'."
Anche durante il viaggio di ritorno non fu emessa alcuna parola tra Thomas e la Regina delle Fate.
TO BE CONTINUED




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