Oggi la Scrivente Errante vi parla di una pianta
Strano, particolare, meraviglioso, bizzarro, affascinante e, naturalmente, unico: sono le parole usate per descrivere la welwitschia. È una delle poche cose sulla Terra che può davvero affermare di essere unica nel suo genere. Non esiste davvero nulla di simile.
Una welwitschia adulta è composta da due foglie, una base del fusto e le radici. Tutto qui! Le sue due foglie permanenti sono uniche nel regno vegetale: sono le foglie originali di quando la pianta era una piantina e continuano a crescere senza mai essere eliminate. Sono coriacee, larghe, a forma di cinturino e giacciono sul terreno, diventando nastri e brandelli con l'età. Il fusto è basso, legnoso, cavo, di forma obconica e robusto. Cresce fino a circa 500 mm di altezza. L'esemplare più grande registrato si trova sui Monti Messum ed è alto 1,8 m, mentre un altro sulle Welwitschia Flats vicino al fiume Swakop è alto 1,2 m e largo 8,7 m. La datazione al carbonio ci dice che in media le welwitschie hanno 500-600 anni, anche se si pensa che alcuni degli esemplari più grandi abbiano 2000 anni. La loro durata di vita è stimata tra i 400 e i 1500 anni. La crescita avviene ogni anno durante i mesi estivi.
I sessi sono separati, cioè ci sono piante maschili e piante femminili. I coni maschili sono di colore salmone, piccoli e oblunghi, mentre quelli femminili sono blu-verdi, più grandi e affusolati. A Kirstenbosch la fioritura avviene da metà estate all'autunno. Il fiore maschile ha una struttura sterile, simile a un pistillo modificato, che emana nettare (50% di zucchero) da una struttura simile a uno stigma modificato. Il cono femminile ha stigmi esposti e produce anch'esso una goccia di nettare.
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