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Benvenuto nel blog della Scrivente Errante! 

Uno spazio dove conoscere una Mamma, AUTRICE degli ARTICOLI e delle RECENSIONI che troverete su questo blog, appartenente alla generazione dei Millennials di due bambine Cosmopolite, a cui spero di poter dare gli strumenti per realizzare i loro sogni ed essere FELICI! 

25 GIUGNO 2024 - IL COMPLEANNO DELLA SCRIVENTE ERRANTE -




Durante questo anno ho imparato che è importante capire che soffermarsi sui rimpianti e sui rimorsi non cambierà ciò che è già successo.
Se avessi avuto più fede in Dio, non avrei denunciato l'uomo che avevo deciso di sposare e con cui volevo formare una famiglia felice, anche se lui mi diceva ogni giorno che non vedeva l'ora di potermi lasciare. Credendo in Dio, questa volta non sarei rimasta incinta così facilmente come le prime due volte, o forse avrei avuto un aborto spontaneo, che avrei potuto compensare con l'amore di Chikaima Maitea e Chimamanda Lavinia e il lavoro in fabbrica. Non avrebbe potuto odiarmi di più perché non avrei danneggiato in alcun modo la sua reputazione, mantenendo il segreto di ciò che stava facendo nel mio cuore e cercando di dimenticare attraverso i libri, la spensieratezza dei giochi con Maitea e Lavinia, il lavoro metodico come lavandaia.
Allo stesso modo, permettere all'ansia e alla paura di consumarci non porterà a cambiamenti positivi nel futuro.
La paura più grande è che non solo una falsa amica o il mio ex pensino che sono una cattiva madre, ma anche le persone a cui chiedo aiuto. Cerco di dare alle mie figlie quello di cui hanno bisogno e di capire quello che vogliono, e mai come in quest'ultimo anno mi sono resa conto che i capricci nascono sempre da un bisogno di attenzioni esclusive, più che dal gioco in sé: me ne sono resa conto disegnando e colorando insieme quando mi chiedono di disegnare qualcosa nonostante non sia molto brava.
Ho ansia e paura per il nuovo percorso che mi aspetta come studente all'Università di Glasgow. In particolare, ho paura di fallire di nuovo e di non essere in grado (di nuovo) di lavorare nel campo in cui sto studiando.
Invece, concentrarsi sulla gratitudine per ciò che abbiamo attualmente e per ciò che non abbiamo, può darci la forza di fare i miglioramenti che desideriamo.
Sono grata per le persone che dimostrano di apprezzarmi, di considerarmi una persona intelligente e una buona amica e di volermi bene nonostante i miei innumerevoli difetti.
In prima fila ci sono mia madrina Laura e zia Ivana, che sono dei veri angeli custodi per me, che mi hanno salvato dal crollo innumerevoli volte, come credo abbiano fatto mia nonna Pina e mio nonno Biagio con mio padre. Zio Enrico, che se n'è andato troppo presto, e proprio il primo di aprile, giorno in cui si fanno scherzi goliardici in quasi tutto il mondo.
Allora sarò eternamente grata per il Paese in cui vivo, che mi garantisce dignità come essere umano, come madre e come donna.
Ma sono anche grata, nonostante tutto, al papà delle mie figlie, senza il quale le persone con cui trascorro le mie giornate, anche quando non siamo insieme, non sarebbero al mondo. Lo ringrazio per quello che sta dando, anche se non è molto, e spero che possa trovare una donna migliore di me ed essere amato più di quanto io abbia dimostrato di amarlo. Per il 25 giugno, ricomincerò da quello che ho ora, cercando di essere il più ordinata possibile, in casa e nella mia testa. Mi sto sbarazzando delle cose che non usiamo (buttandole via se sono rotte e regalandole ad altri se non sono rotte). Devo evitare di comprare altri libri e quaderni prima di aver letto quelli che sono in casa. In questo momento mi devono aiutare il blog e il canale YouTube, per registrare in formato scritto e audiovisivo ciò che leggo, per me e, quando non ci sarò, per Maitea e Lavinia.
Devo chiudere più spesso i cicli: studi, libri e relazioni. Non avere paura di non possedere più qualcosa (o qualcuno): senza rancore, pensare di aver agito, o non aver agito, aiutare sempre gli altri, per vederli felici, e non solo per ottenere qualcosa da loro. A volte avrei dovuto rispondere con il silenzio, quello stesso silenzio che usavano quando mi cacciavo in problemi più grandi di me.
A vent'anni avevo preso sul serio la strada dell'università e avevo deciso di non cercare un ragazzo solo per perdere la verginità: volevo vivere l'amore romantico con un uomo, come aveva fatto mia nonna paterna, sposarlo e avere dei figli. Non mi interessava fare sesso con quanti più uomini possibile, avevo deciso che l'avrei fatto solo con uno nella mia vita, anche se ero curiosa e invidiavo (bonariamente) le mie amiche che avevano già avuto tante esperienze). Non ho mai considerato negativamente chi andava a letto con un ragazzo, però, e per questo motivo, quando una carissima amica mi chiamò nel cuore della notte per chiedermi un favore enorme che avrebbe coperto il buon nome suo e della sua famiglia altolocata, non mi sono tirata indietro. Prima di tutto perché per una volta il mondo non sarebbe crollato e la loro reputazione non sarebbe stata macchiata, in secondo luogo perché ho fatto mie le parole: Non approvo quello che hai detto/detto, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo e di trovare una soluzione per non avere problemi più gravi.
Sulla falsariga di questo episodio personale della mia vita, avrei anche votato per Salis alle elezioni europee perché, anche se non sarei mai andata in Ungheria solo per affrontare le manifestazioni fasciste, trovo che chi ha trovato il coraggio e i mezzi finanziari per farlo abbia diritto a un trattamento giudiziario che non leda la sua dignità di essere umano. Proprio in nome dell'antifascismo, di cui oggi si parla, spesso, a vanvera.
Mi sono sposata e ho avuto due figlie credendo a un uomo che mi ha chiesto subito un figlio, e a quest'uomo ho dato tutto quello che avevo, con la speranza di poter costruire una famiglia felice, quella che desideravo fin da bambina. Ho commesso degli errori, ma gli errori che sto affrontando in questo momento della mia vita sono i migliori che ho fatto e non li scambierei con tutto l'oro e tutte le case del mondo.
Mi fa arrabbiare che la stessa persona che quindici anni fa era in crisi e aveva commesso un errore simile per il quale aveva chiesto il mio aiuto e le era stato dato, in quest'ultimo anno si sia rifiutata di darmi il suo sostegno, emotivo, psicologico e concreto, finendo per esprimere che ho problemi neurologici e che ormai sono un caso perso, senza speranza, che non ho più alcuna possibilità di successo. La stessa persona che svolge una professione, quella dell'insegnante, che dovrebbe infondere agli altri fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, soprattutto dopo aver commesso un errore.
Scrivo questa lettera sperando di riuscire a lasciar andare la delusione, e la rabbia per relazioni che si sono concluse definitivamente nel peggiore dei modi, facendomi scrivere alla fine che le persone per le quali avrei messo la mano sul fuoco non mi hanno mai considerata veramente un'amica, una sorella. Non ho mai meritato il loro amore, e per troppi anni li ho considerati alla stregua di sorelle e fratelli, quelli che desideravo ma che la vita non mi ha mai dato.
A 37 anni devo accettare il fatto di essere figlia unica, nata per proteggere le persone piuttosto che per essere protetta da qualcuno che non sia la legge, o che non sia mio padre e la sua famiglia.
Il 25 giugno festeggio quello che ho: le mie figlie, cittadine del mondo, che con la curiosità di un bambino impareranno a conoscere le diverse culture del mondo senza essere legate a una in particolare, ma a tutte quelle tradizioni che permettono l'incontro e lo scambio di risorse e il sorriso tra uomini e animali.
I miei libri, con cui riempio le voragini di ignoranza che ancora possiedo (chi sapeva prima dei miei 36 anni degli yazidi? Alessia sicuramente no).
Il Paese in cui vivo e le opportunità che mi dà di crescere le mie bambine in una bella casa (senza bidet, ma prima o poi lo faremo installare e lo chiederemo al governo britannico, non solo per noi tre, ma per tutti i cittadini scozzesi).
La famiglia da cui provengo, quella che riesce sempre a sostenermi e a sopportarmi, soprattutto quando parlo di quanto siano fortunati quelli che hanno fratelli e sorelle, lo farò dire anche al mio funerale!) e quella che ho scelto per me, formata da amicizie vere, quelle che non hanno paura di dire che hanno letto solo qualche brano di Calvino o che anche loro non sanno chi sono gli yazidi (e magari comprano il libro che gli consiglio di Sara Lucaroni).
Il mio progetto editoriale Cosmopolitan Family, che non è solo un libro, ma un progetto di vita, in cui metterò le storie che condivido quotidianamente con le mie figlie, quello che stiamo imparando insieme e il testamento di questa vita, che per alcuni sarà quella di una persona fallita, senza qualità speciali, senza meriti e senza diritti, nemmeno quello di essere ascoltata e amata. Se vorreste aiutarmi a far lavorare delle persone con un talento nel disegno, ecco il link del primo libro uscito in italiano, illustrato da Rosa Iannello, ovvero CinnaMom: (Non è) un cumulo di storie futili - infilaindianaedizioni.com.
Ma questa sono io, nel bene e nel male. Sono Alessia Bruni, nata il 25 giugno 1987, due anni prima della caduta del muro di Berlino.

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