25 giugno 2023: resoconto di una trentaseienne molto fortunata, curiosa e fallita.
Domenica 25 giugno è stato il compleanno della Scrivente Errante! Non sono in molti a farmi gli auguri, non sono una persona adorabile e alcuni mi odiano perché non sono un'amica o un'amante utile: Ho troppi difetti e poche qualità In fondo, sono una persona grata, quindi devo sempre ricordare che ho avuto il privilegio di avere un padre molto buono e una madre che non mi ha uccisa quando ero piccola, anche se, pur facendo molte domande e mangiando molta cioccolata, mi ha resa scarnita e ancora più brutta di quanto non fossi già. Un'altra virtù che ho è la perseveranza: nonostante sia nata in una famiglia povera, ho sempre avuto la determinazione di colmare la mia ignoranza, aiutata dalla mia curiosità, che cerco di trasmettere alle mie figlie. Sì, nonostante sia l'essere umano femminile più brutto del pianeta, sono riuscita a mettere al mondo due bellissime bambine, anche se non sono stata amata dal loro padre e quest'ultimo alla fine è riuscito a lasciarmi, compiendo un atto che ha lasciato notevoli conseguenze nella mia anima.
Sono anche una persona fortunata ad essere nata in una città come Torino e ad aver avuto l'opportunità di studiare lettere all'università, perché ho amato la lettura fin da bambina, e perché ho potuto partecipare a un programma Erasmus, per fare un anno di servizio civile nazionale promuovendo il valore di questa attività in luoghi non convenzionalmente adibiti ad essa, e a un progetto europeo in Romania, dove ho avuto l'opportunità di entrare in contatto con straordinarie persone del posto, ma anche con persone provenienti dalla Bulgaria, dall'Armenia, dalla Catalogna e dalla Francia. Dopo questo progetto, mi sarebbe piaciuto scrivere e seguire i volontari in altri progetti per sviluppare una maggiore conoscenza dei diversi Paesi europei, ma senza dimenticare gli altri continenti, soprattutto quello africano, e fare dei progetti che potessero concentrarsi su alcuni Paesi di entrambi i continenti, ma non sono brava come Giada Martin, quindi mi limito a svolgere con dedizione il mio lavoro di lavandaia e madre e a continuare a istruirmi e a soddisfare la mia curiosità, sperando che questa conoscenza costituisca un trampolino di lancio per le mie figlie, Chikaima Maitea e Chimamanda Lavinia.
Per questo motivo, domenica 25 giugno, le ho portate al Mosob Restaurant, un ristorante eritreo nel centro di Glasgow. È stata un'esperienza davvero entusiasmante, con una grande varietà di cibi anche per chi segue una dieta vegetariana e vegana. L'unico problema che vorrei segnalare è la non accessibilità per le persone in sedia a rotelle a causa delle scale alte: al termine del pranzo, la cameriera mi ha aiutato a portare giù la carrozzina senza le bambine, ma temo che potrebbe essere impossibile con gli adulti.
In passato ho avuto diversi amici eritrei, ma purtroppo non hanno più voluto avere a che fare con me, così andando in questo ristorante ho riscoperto alcuni dei sapori e delle atmosfere che sentivo quando ero in loro compagnia. La cameriera che ci ha accompagnato al tavolo e ci ha portato quanto ordinato mi ha detto che il Mosob è il cesto di vimini con cui veniva trasportata l'Injera, che potete vedere nelle foto di questo articolo.
Ho letto durante questa prima parte del 2023 alcune poesie di Reesom Haile, di cui Roberta Thokozile Martucci Schiavi conosce da anni l'intera produzione letteraria mentre io l'ho scoperto solo a 35 anni. Nell'introduzione al libro scritta da Charles Cantalupo, il poeta stesso afferma che "La nostra poesia è partecipativa. Quando recito le mie poesie a casa, le persone che mi ascoltano mi dicono: 'aggiungi questo a quello, aggiungi questo a quello'. E questa caratteristica mi piace molto, trovo che condividere la lettura come la scrittura di una poesia sia un dono prezioso, tanto quanto avere la fortuna di condividere un pasto con qualcuno". Nella poesia di Reesom Haile ci sono almeno due costanti:
1. LA SUA POESIA POSSIEDE UN SENSO POLITICO
2. LA SUA MUSICA, IN TIGRINO E IN INGLESE.
La grande poesia dovrebbe sempre portare con sé, nella sua lingua originale o nella sua traduzione, una musica universale.
Per questo motivo, vorrei condividere con i miei 83 lettori la mia poesia preferita di questo brillante autore:
CONOSCENZA
PRIMA LA TERRA, POI L'ARATRO:
COSÌ LA CONOSCENZA NASCE DALLA CONOSCENZA.
SAPPIAMO, NON SAPPIAMO
NON SAPPIAMO, SAPPIAMO
PENSIAMO
QUESTO ASSOMIGLIA A QUELLO -
QUESTO LIMONE, QUELL'ARANCIA -
FINCHÉ NON ASSAGGIAMO L'AMARO.
Per il mio futuro, devo essere consapevole che sono fortunata ad avere un lavoro, due figlie fantastiche e a continuare a coltivare la mia passione per la lettura. Avrei voluto essere una scrittrice o una bibliotecaria, ma non ho abbastanza competenze per farlo. È così vero il proverbio eritreo che ho trovato in un capitolo del libro "Non l'ho fatto per te" scritto da Michela Wrong: quando i sogni si infrangono, prudono come la scabbia sulle natiche, anche se è vero anche un altro proverbio eritreo: quando le ragnatele si uniscono, possono legare un leone.
Ma chi vorrà lavorare insieme a una donna brutta e fallita come me? Come dice il proverbio igbo: la lucertola che saltò dall'albero di iroko a terra disse che avrebbe lodato se stessa se nessun altro l'avesse fatto.
Quindi, buon compleanno in ritardo, Scrivente ERRANTE!
コメント