11 NOVEMBER 2010 - 11 NOVEMBER 2023
Ed ecco qua, e' arrivato un altro 11 Novembre! Sulle note di San Martino di Fiorello (con testo di Carducci), la Scrivente Errante condivide con i suoi lettori un giorno particolarmente importante per la sua vita: la proclamazione della laurea in Lettere Moderne.
E si, perche' la discussione della tesi di laurea avvenne il 9 novembre 2010, nell'anniversario del crollo del Muro di Berlino, mentre la proclamazione di tutti i laureandi in Lettere avvenne l'undici quell'anno!
Un po' come quando per la maturita' decisero di far votare per un referendum il 25 giugno, e quindi far fare ai maturandi di quell'anno la prima, la seconda e la terza prova in tre giorni di fila, senza nemmeno un giorno di pausa tra la seconda e la terza, come avevano sempre fatto prima del 2006 e ricominciarono a fare dal 2007!
Diciamo che i nati nel 1987 come la Scrivente Errante hanno spesso ricevuto questi "trattamenti"!
Dovremmo forse ringraziare il trio Morandi / Tozzi / Ruggieri che vinsero quell'anno il Festival di Sanremo con la canzone "Si puo' dare di piu'?"!
E' stata proprio questa la frase che anche il Rettore dell'Universita' degli Studi di Torino mi disse all'orecchio quando mi strinse la mano!
Si puo' dare di piu'! E' una frase che mi ripetono sempre tutti! In famiglia, nelle amicizie, come casalinga, come studente, come lavoratrice.
Io ci metto tutta me stessa in ogni cosa che faccio, ma ho bisogno di tempo per riuscire a commettere meno errori possibili.
Faccio mie pero' le parole di RichardHTT , che in un video caricato sul suo canale raccomanda di "SPERIMENTARE", perche' solo facendo si puo' imparare soprattutto dagli errori che commettiamo noi stessi!
La tesi di laurea che discussi quell'anno la iniziai a fine 2009. Dopo aver sostenuto un esame di cinema con il professor Alovisio, gli chiesi se potesse essere lui il mio relatore. Lui non disse di no, ma mi consiglio' prima di chiederlo anche al professor Dario Tomasi, in quanto afferente al mio stesso corso di laurea. Quando andai dal professor Tomasi gli dissi che avrei voluto approfondire il cinema d'animazione, cosi lui mi disse di recarmi alla bibliomediateca MARIO GROMO e cercare tutte le recensioni pubblicate sui cartoni animati dal 1995 all'anno corrente (che, ricordo, era il 2009) su cinque testate: Cineforum, Duel/Duellanti, Film Critica, La rivista del Cinematografo, Segno Cinema). Una volta cercate, fotocopiate, lette e riassunte, gliele portai e da quelle mi disse di prendere solo quelle relative a una casa di produzione a mia scelta, ed io scelsi la Pixar (e la sua consociata, la Disney).
Sono contenta della scelta fatta, e vi riporto le conclusioni di questo avventura, ormai conclusa, che porto gelosamente nel cuore!
Il rapporto tra la Pixar e la sua consociata, la Disney, e' uno degli elementi su cui sono emerse molteplici posizioni, a volte contrastanti tra loro. E' stato sostenuto da Liberti che tra le due makor esiste un rapporto di scambio reciproco; la Pixar non chiude totalmente le porte al pensiero disneyano, ma riesce a trovare da Toy Story a Up una sintesi che coniughi in modo equilibrato le strategie e le idee delle due case cinematografiche. Gli elementi che dividono la Pixar dalla Disney sono la rappresentazione corale di tutti i personaggi, che esclude la predominanza di qualche carattere sugli altri, facendo prevalere in questo caso le idee della prima casa di produzione sulla seconda; la scelta di caratterizzare i protagonisti con sembianze "reali", rifiutando in alcune occasioni l'antropomorfizzazione estrema tipica della Disney. Proprio per evitare l'antropomorfizzazione Disney dei personaggi, e' stata scelta la strada di "umanizzare" oggetti in realta' inanimati, creando un parallelo tra essi e gli uomini. La Pixar, inoltre, dimostra in piu' occasioni di non accontentarsi della soluzione semplicistica di affidare a uno o a piu' personaggi la funzione dell'antagonista: la soluzione arriva sempre nel momento in cui il personaggio principale comprende che cio' che gli serve e' dentro di se. Ulteriori elementi che pongono la Pixar in contrapposizione con la sua partner sono la reticenza all'utilizzo di personaggi umani e il riadattamento di storie gia' note al pubblico. (...) Alla luce di queste considerazioni, la poetica della casa di produzione cinematografica sotto esame e' costituita dai seguenti argomenti:
1) La proposta del confronto e della conoscenza dell'estraneo come soluzione a situazioni di conflitto.
2) La diversita' e' un tema universale, che attraversa tutte le specie. La scelta di utilizzare oggetti inanimati come protagonisti al posto di esseri umani permette di esemplificare le differenze e consente alla Pixar di creare un discorso metaforico ad alto livello. La Pixar rappresenta in particolare le problematiche relative alla diversita' dell'apparenza e le problematiche relative alla diversita' come handicap fisico e neurologico. Viene collegato alla diversita' apparente l'invito all'eliminazione della discriminazione razziale e di genere.
3) Ciascun individuo ha il diritto e il dovere di provare a realizzare i propri sogni, cercando di non scordare l'importanza di avere qualcuno a fianco con cui condividere le gioie e i dolori che questo processo comporta.
4) L'essenza stessa dell'intera produzione Pixar e' data dalla consapevolezza dell'importanza delle relazioni tra individui, resa particolarmente evidente nell'ultimo cartoon analizzato in questa sede.
(...)
Si puo' definire la poetica della Pixar come una "poetica a strati": le quattro parti sovra-elencate costituiscono una sorta di puzzle che va a comporre di volta in volta in maniera diversa ogni cartoon della Pixar prodotto con l'ausilio del digitale.
Up, essendo stato scelto come film di apertura del Festival di Cannes del 2009, ha decretato ufficialmente la conquista da parte del cinema d'animazione disegnata di una posizione di uguale dignita' con il cinema "dal vero".
Woody e Buzz, Flick, Mike e Sullivan, Nemo e Dory, Mr incredible e Elastic Girl, Saetta Mc Queen, Remi e Linguini, Wall-e e Eve, Carl e Russell sono i "cittadini" di un mondo in cui l'incontro verso l'Altro e la sua relativa accettazione e' condizione essenziale per il progresso economico e produttivo dell'intera umanita'. "
A 36 anni porto con me la soddisfazione del mio papa' nel vedermi laureata, la soddisfazione personale di essere riuscita a portare a termine gli studi in Italia, un servizio civile nazionale in biblioteca in cui per dodici mesi ho lavorato a tempo pieno trenta ore alla settimana per 433.80 euro mensili, un progetto di volontariato europeo in Romania. Ora la Scrivente Errante e' madre di due bambine a cui voglio dare tutte le opportunita' che il mio papa' e' riuscito a darmi nonostante le difficolta'.
Il primo della Famiglia Cosmopolita uscito nel 2021 nasce con l'obiettivo di finanziare sia il futuro delle mie figlie sia, nel tempo presente, aiutare l'illustratrice a esordire nel mondo editoriale.
Tra diciassette giorni restate sintonizzati sui canali della SCRIVENTE ERRANTE perche' a proposito della Famiglia Cosmopolita ci sara' presto una NOVITA' che non vedo l'ora di condividere con tutti i lettori di questo blog!
AGHA AJOKA!
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